La capacità – ma soprattutto la voglia – di saper ascoltare il proprio cliente, la ricerca dell’eleganza e la professionalità sono solo alcune delle caratteristiche che accomunano la visione di Tuxedo e di Lorenzo Berselli, fondatore di Studio Agon e architetto di questi pezzi unici in alluminio, quintessenza di armonia ed esclusività.
Ci abbiamo scambiato due chiacchiere, con Lorenzo Berselli, per entrare nel suo mondo e approfondire cos’è che lo rende un designer tanto capace e esperto nell’arte del realizzare una visione così personale, come può essere quella di un Tuxedo.
Questo è quello che abbiamo scoperto…
- Qual è la tua idea di Tuxedo? Che valenza ha per te un progetto di questo genere?
Tuxedo rappresenta esclusività e sartorialità, coniugate in un prodotto finale armonioso e non esasperato. L’intenzione è di andare oltre la mera apparenza, emergendo silenziosamente per armonia ed eleganza. Tutte queste caratteristiche devono essere distintive e riconoscibili nel design. Questa è la nostra ambizione, ci direte se l’obiettivo è stato raggiunto…
- Perché l’alluminio?
La scelta di utilizzare l’alluminio non è unicamente progettuale, rappresenta soprattutto l’identità del marchio che ha identificato questo materiale come proprio carattere distintivo, una peculiarità derivante certamente dalla tradizione cantieristica della famiglia Ceccarelli.
L’utilizzo dell’alluminio deve indubbiamente essere sempre tenuto in considerazione dal progettista, non solo per ovvie questioni produttive, ma anche per la maggiore longevità dell’imbarcazione, che esige perciò un design altrettanto duraturo, senza tempo.
- Com’è nata la collaborazione con i Ceccarelli?
Ci siamo conosciuti nel 2019. In quel periodo lavoravo nello studio di Luca Dini e ho collaborato alla progettazione della prima unità del modello 13.88, quello che oggi si chiama 44 Classica.
Il feeling con la famiglia Ceccarelli è stato ottimo fin dall’inizio, ed è stato lo stesso Luca Dini a suggerire ai Ceccarelli di affidarsi a me quando nel 2021 ho avviato la mia attività.
- Cos’è per te la nautica? Cosa ti lega a questo settore?
La nautica è una passione di famiglia, una realtà nella quale sono cresciuto. La mia infanzia è piena di splendidi ricordi legati al mare e alla navigazione. Alcuni anni fa, appena trasferito a Trieste, ho abitato in barca per alcuni mesi: penso non esista un modo più autentico per approcciarsi alla vita in una città di mare.
Ho la fortuna di aver trasformato una passione d’infanzia nella mia professione, ma l’entusiasmo è sempre lo stesso.
- Su cosa incentri la tua visione e il tuo lavoro?
Il nome dello studio è Agon, una parola che in greco indicava competizioni di carattere intellettuale e creativo. La nostra visione consiste nell’approcciare ogni lavoro come se fosse una sfida progettuale per creare il miglior prodotto per il nostro committente, rispettando input e vincoli costruttivi, senza rinunciare a presentare al pubblico un prodotto che ci soddisfi e ci rappresenti.
- Quanto si può ancora innovare, oggi?
Certamente è possibile, chi sostiene il contrario non dovrebbe fare questo mestiere.
È chiaro che per valutare l’innovatività di una soluzione la si debba adeguatamente pesare: una piccola innovazione in un progetto di una barca prodotta in serie può risultare più incisiva e significativa rispetto al concept di un megayacht che certamente fa più “rumore”.
Ciò che è imprescindibile per noi progettisti è essere costantemente aggiornati su nuovi materiali, tecnologie costruttive e propulsive o altri aspetti tecnici che ci permettono di ottenere forme innovative. È giusto osare e spingersi oltre nella fase preliminare del progetto, per poi saper tornare sui propri passi se necessario.
- In che cosa ti reputi diverso dai tuoi colleghi? Qual è una tua caratteristica peculiare e cosa piace di te ai tuoi clienti?
Ritengo che il mio punto di forza sia sapermi confrontare apertamente con chi ho di fronte, riuscendo di conseguenza a comprenderne i gusti e soprattutto qual è l’idea che ha in mente. Fatto questo, cerco di trasformare quell’idea in un disegno che rispetti il più possibile i desideri e le esigenze del cliente, sia esso un armatore o un cantiere, in termini di estetica, budget e funzionalità.