Art
Oltre l’estetica
«Sarebbe presuntuoso dire che i Tuxedo sono opere d’arte. Non abbiamo questa ambizione, anche se ogni creazione che nasce nel nostro cantiere è un’opera unica. Proprio per questo abbiamo scelto di continuare a costruire imbarcazioni in alluminio. Il nostro è un esempio di alto artigianato in cui l’abilità manuale dell’uomo è messa al servizio di un fine tangibile: avere un mezzo per spostarsi in mare -o per qualsiasi altro scopo uno voglia interpretare l’oggetto barca. E proprio per sottolineare e rendere ancora più unici il nostro lavoro e i Tuxedo abbiamo deciso di sviluppare questo processo insieme alla galleria BIANCHIZARDIN, in cui abbiamo trovato un partner tanto stimolante quanto pronto a cogliere la nostra natura».
Francesco Ceccarelli.
«C’è un forte parallelismo tra l’arte e le barche. In entrambi i casi, l’impatto visivo è fondamentale, un’attrazione emotiva che non può essere ignorata. A monte c’è un intero processo di creazione e preparazione che va oltre l’estetica. E anche più spesso è lo stesso processo ad avvicinarci di più a ciò che stiamo osservando, o addirittura vivendo, facendoci apprezzare aspetti nuovi e più profondi. E nel caso di un oggetto unico come un Tuxedo, questo parallelismo è ancora più profondo».
Andrea Zardin




Collaborazioni
Grazie alla nostra collaborazione con gli artisti Paolo Treni, Gianluca Patti e Alan Borguet, ogni Tuxedo può diventare un’opera d’arte unica, che sarà un’espressione sia di te sia della loro visione.

Stile caratteristico
Gli artisti, ognuno con il proprio stile caratteristico, hanno riprodotto il loro operato sugli scafi degli yacht Tuxedo, per trasmettere ciò che il fondatore del futurismo Tommaso Marinetti definisce “l’elastica ma solida leggerezza dell’alluminio”.
L’alluminio ha infatti un valore differente dagli altri materiali di costruzione, sia in termini di sostenibilità sia in quanto a metodi di lavorazione, caratterizzati da un’alta qualità della manodopera, tutto questo rende ogni barca un pezzo unico.

BIANCHIZARDIN
Dopotutto, gli yacht sono sempre stati sede di opere d’arte prestigiose. TUXEDO YACHTING HOUSE e BIANCHIZARDIN fanno un passo in più, scegliendo di rendere lo yacht stesso un’opera d’arte attraverso l’opera di giovani talenti. Lo yacht diventa quindi una tela, o forse una scultura che gli artisti dipingono o plasmano per concretizzare la loro ricerca e il loro processo creativo.

Artist
Paolo Treni
Paolo Treni (Lago di Garda, 1981) è un artista che lavora ampiamente sull’aspetto del design spaziale, dalle sculture in Plexiglass esposte sul mare di Portofino all’alluminio di uno yacht che diventa un’opera da vivere direttamente in mare, per “creare simulacri in perpetua relazione con la luce”.
La sua interpretazione di Tuxedo mira a rivelare le suggestioni cosmiche esplorate dal nuovissimo telescopio James Webb, mettendo in evidenza le connessioni oniriche tra gli abissi marini e il profondo spazio siderale. In questo modo, le onde gravitazionali agitano lo scafo, a volte lo irradiano come raggi cosmici, altre volte evocando le onde del mare che si rifrangono e si frantumano nei mille riflessi dell’acqua.

Artist
Gianluca Patti
Gianluca Patti (Monza, 1977) basa la sua ricerca sullo studio del colore e della materia e sulla loro influenza sulle nostre vite, sulla vibrazione che trasmettono.
“Per Tuxedo, ho scelto di interpretare la loro storia immaginando un nuovo concetto di barca che può prendere vita attraverso l’arte e il design”.

Artist
Alan Borguet
Alan Borguet (Milano, 1988), un artista giovane e poliedrico, ha iniziato con la street art, per poi passare dalla pittura alla scultura, da un’arte di segni alla creazione di opere in cui il materiale utilizzato, come legno o marmo, è riciclato, con l’obiettivo di trasmettere un concetto legato a un singolo gesto.
Lui interpreta lo scafo del Tuxedo come una grande tela, come la superficie di una scultura su cui intervenire. Elabora il concetto di street art e lo riporta in mare, dove il suo “segno” si trasforma in energia. L’energia che è parte dell’esistenza stessa e che nasce dall’incontro di materiali diversi: l’alluminio e il il mare.